domenica 14 febbraio 2010

Come Dio comanda - N. Ammaniti

ANALISI DI BROGGIO, PISCOPO, TERUGGI, VERCELLOTTI

In questo brano tratto dal romanzo del 2006 di Niccolò Ammaniti Come Dio comanda, vengono trattate tematiche molto moderne, ma non per questo banali; viene infatti descritta la situazione economico/lavorativa di un muratore esperto di nome Rino Zena. Egli si trova in difficoleconomica per la carenza di lavoro, dovuta al cambio di gestione dell'impresa e al periodo di crisi di quest'ultima.
In questo testo sono trattati due temi principali: le differenti condizioni di lavoro del presente rispetto al passato e le problematiche legate all'apporto di manodopera straniera.

Il passato e il presente del protagonista sono esattamente contrapposti: il primo infatti rappresenta un periodo di serenità lavorativa e di conseguenza famigliare; il precedente datore di lavoro era esigente, ma corretto e disposto ad andare incontro ai dipendenti, come Rino ben ricorda.
Il presente é caratterizzato invece dal degrado: la mancanza di appalti consistenti e le scarse capacità imprenditoriali con cui il figlio porta avanti l'impresa edile creano una situazione di forte instabilità tra i dipendenti stessi che, in quanto cottimisti, sono costretti ad elemosinare un incarico.
Questa situazione è ulteriormente aggravata dalla problematica della manodopera straniera, disposta a lavorare senza diritti e con uno stipendio estremamente basso, "rubando" (come dice Rino esplicitando il suo orientamento razzista) l'impiego ai colleghi italiani che, grazie all'auto dei sindacati sono più tutelati e maggiormente retribuiti, quindi più costosi per l'azienda. Il protagonista sottolinea ancora una volta come la qualità abbia lasciato il posto ad una logica orientata al massimo guadagno immediato.

Il registro linguistico utilizzato nel brano é informale; il linguaggio, che talvolta sconfina nel gergale, ha lo scopo di sottolineare i sentimenti di rabbia, frustrazione e impotenza provati dal protagonista.
Lo stile, caratterizzato da frequenti discorsi diretti liberi, si fa descrittivo soprattutto quando ha la funzione di contrapporre la semplicità efficace del passato alla vacua esteriorità del presente, tutta volta a coprire le carenze sostanziali del nuovo corso dell'impresa.
Il narratore è onnisciente, la focalizzazione è sovente interna rispetto al protagonista.



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