lunedì 1 febbraio 2010

Introduzione

Una delle caratteristiche più stimolanti della letteratura è di essere lo specchio della realtà nei suoi risvolti sociologici, economici e storici. Anche se apparentemente avulsi dall'attualità, i testi sono il prodotto di uomini che hanno cercato le risposte ai propri interrogativi  anche nelle pagine di un libro, nei versi di una poesia, nelle parole di una canzone. Il testo, di qualsiasi genere sia, permette infatti a chi lo scrive di riflettere su sé stesso, di vedere nero su bianco il tempo, di portare a conoscenza del lettore le sue problematiche, il turbamento, le gioie, il suo immaginario. Ogni testo narrativo è fondamentale in tal senso perché completa la visione che di quella società delineano gli studiosi, siano essi storici, antropologi, psicologi, ecc.


Volendo realizzare un percorso di letteratura contemporanea in linea con il "Progetto crisi", non ho potuto esimermi dall'affrontare con voi un tema decisamente scomodo e poco ottimista. La mia proposta, che potremmo chiamare "Il tempo dei precari", prevede la lettura e l'analisi di un campione di testi incentrati su alcune parole chiave della nostra attualità socio - economica: precariato, flessibilità, contratti atipici, stage.
Dostoevskij, uno dei più grandi e fini osservatori della società russa del suo tempo, ha scritto: "Se vuoi trasformare un uomo in una nullità non devi far altro che ritenere inutile il suo lavoro".
E' indicativo che già a fine Ottocento fosse chiaro come la realizzazione professionale e quella personale spesso vadano di pari passo. In tale senso i nostri testi sottolineano l'importanza di un lavoro appagante come uno degli strumenti più importanti per sentirsi realizzati come esseri umani.
Un altro dato significativo ci è fornito dal Censis http://www.censis.it/, che ha rilevato come il 57% dei lavoratori atipici italiani abbia meno di 35 anni e possegga profili professionali e titoli di studio trasversali.
Non è difficile a questo punto constatare le conseguenze sociali del precariato che la crisi economica ha contribuito ad accelerare. Ma lascio a voi ogni personale riflessione.
Per quanto mi compete, sarà interessante notare come gli autori selezionati abbiano affrontato la medesima tematica applicando scelte stilistiche nettamente diverse.

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