venerdì 19 febbraio 2010

Il segreto della cubista - AA VV

GRUPPO: MARCOTTI, PANZA, PETTINAROLI, RICCETTI

Tu quando scadi?” è una raccolta di testi autobiografici. 
Il titolo rimanda immediatamente alla realtà dei contratti a termine, con i quali i giovani di oggi sono costretti a guadagnare il minimo indispensabile per la sopravvivenza.
All’interno di questo libro sono narrate dai lavoratori in prima persona alcune esperienze lavorative. In particolare, abbiamo analizzato un breve racconto sul precariato in ambito artistico narrato da una giovane cubista di nome Valentina.


È interessante notare come l’autrice abbia inizialmente focalizzato l’attenzione sulla realtà e sulla situazione della protagonista, rispetto al suo nome che viene dichiarato solo in un secondo momento, probabilmente per rendere universale la sua esperienza.
Attraverso un incipit descrittivo, il lettore comprende immediatamente la passione di Valentina per il suo lavoro, scelto e non subito; allo stesso tempo però la ragazza è perfettamente consapevole che il suo mestiere è a tempo determinato poiché sa che ad un certo punto il fisico non le permetterà più di continuare il suo lavoro.
La narratrice, con grande lucidità, non nasconde al lettore l’aspetto esibizionista del suo lavoro, di cui va comunque molto fiera, né le continue delusioni subite. Proprio la capacità di analisi e la caparbietà sono le caratteristiche che la distinguono dalle altre ragazze della sua età.
Anche gli aspetti stilistici del testo evidenziano questo carattere determinato, anche se disilluso: il testo è costruito per paratassi, non vi sono flussi di coscienza illogici, anzi la narrattrice ci presenta le sue riflessioni quasi fossero aforismi che fotografano un contesto ben conosciuto e compreso. La disarmante lucidità con cui ci narra le sensazioni provate nella sua vita, caratterizzata da un continuo partire e ritornare, ci fa percepire l’amarezza e l’ansia per un lavoro precario, ma allo stesso tempo la sua caparbietà nell'affrontare nuove sfide nel campo della danza o del teatro, pur di ballare e stare sotto i riflettori.
Il registro è informale e il linguaggio giovanile, con frequenti riferimenti al mondo della notte e all'ambito professionale cui appartiene. 

Nessun commento:

Posta un commento